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2017 Torino Sacra di San Michele 17-09

SACRA DI SAN MICHELE
Spettacolare costruzione sulla vetta rocciosa di un monte a 962 metri d’altitudine. La costruzione dell’Abbazia risale alla fine del 900, attorno a una chiesetta dedicata all’Arcangelo San Michele*, divenendo alla fine del XIV secolo uno dei
più celebri monasteri benedettini d’Europa. E’ un luogo santo, capo di Ordine con giurisdizione religiosa, civile e militare fino al 1622, anno in cui il Cardinale Maurizio di Savoia indusse il Papa a sopprimere il Monastero, che era ormai abitato solo da tre monaci. Dopo 600 anni di vita benedettina la Sacra fu abbandonata per due secoli. Nel 1836 Re Carlo Alberto vi collocò la Congregazione religiosa dei Rosminiani. Il 25 ottobre dello stesso anno furono qui traslate le salme di 24 tra Principi e Principesse di Casa Savoia.

* Nel V secolo sul promontorio del Gargano sorse il più antico luogo di culto dedicato a questo Santo: il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo. All’inizio del 700 in Normandia fu costruito il Santuario di Mont-Saint-Michel, alla fine del 900 fu costruita la Sacra di San Michele che visitiamo oggi.
C’è una via di Pellegrinaggio lunga più di 2.000 chilometri che collega i tre Santuari dedicati a San Michele.

PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI
Nel 1729 Vittorio Amedeo II decise di trasformare in una grandiosa residenza quello che era un fortilizio in mezzo alla campagna. Il re chiamò a progettarla l’architetto più famoso del momento: Filippo Juvarra. Stupinigi divenne un luogo di cacce ma anche scenario di feste e di matrimoni di casa Savoia.
Magnifico il Salone centrale, di forma ellittica, con tema conduttore la caccia, che trionfa in ogni angolo, culminando nell’affresco del Trionfo di Diana della cupola. Ci sono naturalmente l’appartamento del Re e quello della Regina, le Scuderie, la Cappella dedicata a Sant’Uberto**, protettore dei cacciatori.
**Sant’Uberto è un Santo francese, nato alla fine del 600 e morto nel 727. Una leggenda narra che durante una battuta di caccia si trovò di fronte un cervo con un crocefisso tra le corna. Da lì l’abbandono di una vita dissoluta e la conversione. Divenne poi protettore della caccia e dei cacciatori.

Patrizia Vertova